Studio Ceredi
Architettura & Design

Estetica ai tempi del COVID

Nel celebre saggio “il disagio della civiltà “ il dott. Freud scrive: “L'uomo civile ha barattato una parte della sua felicità per un po' di sicurezza.”

Si potrebbe parafrasare l’aforisma ai tempi del Covid declinandolo più o meno così: L'uomo civile sta barattando un po’ di  bellezza per un po' di sicurezza.

Per dire che abbiamo ingaggiato una lotta impari con un virus sconosciuto, umiliando il nostro senso estetico in cambio di un senso di protezione scientificamente tutto da verificare.

Erigiamo barriere di ogni sorta che imbruttiscono noi e lo spazio che viviamo.

Girovaghiamo per strada indossando mascherine da ospedalizzati, espletiamo i nostri lavori al chiuso indossando curve visiere di acetato che foderano il viso di riflessi plastici tipici del manichino da vetrina. Guanti di plastica monouso (…e Greta gioisce) inguainano le nostre mani come una seconda pelle grinzosa e cadente.

Fuori dai negozi troviamo colonnine igienizzanti così inguardabili che neanche al wc dell’autogrill. Appiccicati alle vetrine svolazzano fogli A4 attaccati malamente che recitano le regole della convivenza col virus, come noiose litanie che nessuno ascolta più.

Ma il peggio accade negli ambienti interni. Improvvisate barriere di plexiglas scandiscono gli spazi della convivenza, Si ergono paratie autoportanti di policarbonato a garanzia di separazione tra corpi umani. La convivialità è regolata da geometrie di distanziamento che variano dall’arbitrio capriccioso dei governanti.

Perché proteggersi è importante. Perché la salute pubblica per prima. Perché distanti ma uniti. Perché se ognuno si comporta responsabilmente tutto andrà bene.

Intanto la bruttezza dilaga in noi e fuori di noi e  insieme con essa cresce il dubbio sulla BONTA’ di questi dispositivi sulla VERITA’ riguardo al nuovo virus che coabita con noi il pianeta.

Bontà, Verità, Bellezza… I Greci antichi avevano un’espressione “Kalokagathia” che era la fusione di due concetti:  bello (kalòs), vero e buono (agathòs). Insomma pensavano che ciò che è bello allora è anche vero e buono.

Confidando in cotanta assennatezza dei nostri avi, si consiglia a tutti i lettori di abbandonare la bruttezza e puntare tutto sulla bellezza per uscire bene da questo bizzarro frangente.