Studio Ceredi
Architettura & Design

Agriturismo LL

Risanamento conervativo di fabbricato colonico con cambio d'uso ad agriturismo con ristorante.

Allo stato attuale il fabbricato si presenta come un manufatto compatto e tipologicamente ben conservato nel tempo. Si tratta infatti di una casa riconducibile al tipo cesenate riminese con sviluppo tergale del modulo base e presenza di portico antistante. L’edificio nel complesso ha una forma compatta e uno sviluppo longitudinale proporzionato rispetto alla dimensione trasversale. In pianta si presenta con una forma rettangolare di circa 15.00x12.00 mt, alla quale si aggrega in adiacenza al lato di Sud un portico con dimensione di 15x4,70 mt.   Il corpo centrale ha due piani fuori terra e copertura a padiglione impostata su un cornicione modanato in elementi di laterizio. Il portico più basso presenta una copertura a mezzo padiglione che poggia su una coppia di colonne centrali e muri laterali. I prospetti nella loro semplicità si presentano regolari ed equilibrati. Unici elementi che alterano la sequenza delle finestre sono le due grandi porte di accesso a stalle e cantine sul fronte Nord. L’edifico si caratterizza oltre che dalla pulizia formale anche da un prezioso cornicione in laterizio posto a decoro dell’imposta del tetto a padiglione, cornicione che conferisce un buon decoro alla fabbrica.

Il progetto architettonico prevede il cambio di destinazione d’uso da residenza ad agriturismo. Il piano terra che  storicamente prevedeva la collocazione dei vani di ricovero per bestie e animali, proprio per l’ampio taglio delle sue stanze viene adibito a ristorante. La scala posta al centro del fabbricato viene conservata in forma e struttura e rappresenta la naturale divisione tra gli spazi aperti al pubblico e i vani per gli addetti alla ristorazione. A destra della scala si trova la grande sala di somministrazione, punteggiata sul lato dalla presenza di tre colonne in mattoni che ne arricchiscono la composizione. A sinistra della scala attraverso un vano adibito a dispensa si arriva agli spogliatoi con relativi servizi e infine alla cucina del ristorante.  La zona oltre le scale e in parte il sottoscala vengono adibiti a servizi igienici per il pubblico. 

Il portico conserva la sua funzione di spazio aperto coperto, fungendo da anticamera di ingresso alla sala ristorante dalla quale si accede tramite un’ampia apertura posta sulla sinistra. A destra vi è l’accesso alla dispensa. In posizione centrale viene conservata la porta di ingresso all’antica abitazione della scala è posta la cucina confermando l’antica destinazione del vano che la ospita. Si conservano le tamponature esistenti presenti nelle campata ad angolo del portico e viene preservata anche la presenza dei vani lato Est che unificati in un unico ambiente costituiranno un secondo vano al servizio al ristorante.

Il piano primo viene destinato all’ospitalità. Nel rispetto dell’impianto originario, sono ricavate quattro camere poste ai quattro angoli del fabbricato, alle quali si accede tramite un ampio disimpegno simmetrico rispetto all’asse longitudinale della scala. Ogni camera è stata ridimensionata al fine di migliorarne il rapporto di illuminazione e di ricavare un servizio igienico di pertinenza.


I prospetti subiscono lievi modifiche riguardanti le aperture di piano primo che vengono alzate nell’imposta di banchina per migliorarne la sicurezza di fruizione. L’effetto compositivo è di potenziamento della monumentale pulizia dei prospetti, che vengono così spogliati di ogni irregolarità formale. Una piccola variazione sul tema viene proposta anche per le due ampie aperture di piano terra poste sul prospetto Nord che per dimensione e allineamento rappresentano una irregolarità piuttosto eclatante. Viene enfatizzata questa singolarità lavorando sugli imbotti delle bucature, i quali vengo sagomati con sguinci esterni convergenti verso il centro del prospetto.

Le coperture vengono rispettate in materia e forma. L’adeguamento strutturale delle travature lignee e il miglioramento delle prestazioni termiche comportano un inspessimento del pacchetto di copertura che rispettando le quote di intradosso dell’esistente ne modifica la quota estradossale. I cornicioni esistenti in mattoni laterizi sagomati vengono smontati e ricomposti alla nuova quota di imposta del tetto, preservandone così la valenza estetica. Sulla falda di Est del fabbricato sono inseriti due nuovi lucernai al fine di incrementare gli apporti luminosi dei servizi sottostanti. Sulla falda di Sud trovano alloggio i pannelli fotovoltaici posati secondo uno schema che asseconda la geometria dell’impalcato. Il portico subisce una lieve modifica nella pendenza al fine di poter ospitare i giusti spessori di isolamento senza andare ad interferire con le banchine delle finestre di piano primo.